CLIENT: Fendi
WHY: Fendi è un marchio italiano del lusso, fondato a Roma nel 1925, e tuttora tra i più celebri nel mondo. In occasione della loro convention, ci è stato affidato il compito di creare un'attività di teambuilding capace di fondere due obiettivi principali: da un lato, offrire ai partecipanti un'esperienza nuova ma al tempo stesso autentica, radicata nella cultura e tradizione della Sicilia, regione che avrebbe ospitato l’evento; dall’altro, fare in modo che l’attività permettesse agli stakeholder presenti di riflettere sul passato e immaginare il futuro dell’azienda.
WHEN: 25 marzo 2019 / WHERE: Verdura Resort, Sciacca (AG)
WHAT: La Sicilia è da sempre terra di narrazioni e narratori, dove tutto diventa parola, storia, leggenda. I cuntastorie locali hanno così sviluppato nei secoli gli strumenti più disparati che li aiutassero a rendere le storie sempre più immersive, dai classici quadri dipinti a mano appesi su ampi telai, ai Pupi Siciliani, un teatro marionettistico dalle peculiari meccaniche e repertorio.
Il desiderio di raccontare e divenire parte della narrazione ha dato poi vita ai Carretti Siciliani, riccamente intagliati e intarsiati, le cui superfici diventavano quadri di una storia che si dipanava sugli scacchi (riquadri) delle sponde laterali e posteriori del carretto - quasi come fumetti ante litteram. Le storie, di origine religiosa o cavalleresca, giravano così la Sicilia, con il carrettiere, diffondendosi sempre più.
Quale miglior strumento di un Carretto, quindi, per un teambuilding che possa coniugare tradizione e storytelling?
HOW: Build a Sicilian Cart è stato un progetto decisamente ambizioso e sfaccettato, che ha necessitato della completa rilettura del tradizionale carretto siciliano, e la creazione e produzione di una sua versione sempre in legno, ma facile da montare e poi pronta per essere dipinta. I team, infatti, avrebbero dovuto utilizzare le proprie diverse competenze per montare il carretto, elaborare la storia da narrare, e trovare un modo per dipingerla sulle fiancate del carretto stesso, anche attraverso allegorie e simbologie. Infine, in un momento di puro divertimento, hanno potuto gareggiare contro gli altri carretti in una pittoresca e dinamica sfida di abilità in un circuito appositamente creato, prendendo il posto di carrettieri e cavalli.
Il giorno successivo, in conferenza, ciascun team ha potuto infine usare il proprio carretto - appositamente portato in sala - come strumento di narrazione, condividendo con gli altri partecipanti le idee e i progetti sviluppati, facilitando condivisione e confronto.